San Giovanni da Kety viene ricordato nel calendario cristiano il giorno 23 dicembre. Un presbitero polacco e professore di teologia vissuto nel XV secolo acclamato per la sua carità verso i bisognosi.
BIOGRAFIA DI SAN GIOVANNI DA KETY
Giovanni Canzio è nato a Kety, piccolo centro situato nei pressi di Oswiecim in Polonia, il 23 giugno del 1390. Suo padre si chiamava Syanislaw e sua madre Anna. La sua giovinezza è caratterizzata da un profondo amore verso gli studi e la ferma volontà di consacrare la sua vita al Signore.
Frequentò l’Accademia di Cracovia, dopo la laurea si occupò della direzione di un corso di filosofia all’università e contemporaneamente divenne un sacerdote.
GLI STUDI E LE OPERE DI CARITA’
Approfondì ulteriormente gli studi conseguendo il dottorato di ricerca e in teologia. Divenne rettore alla scuola dei canonici regolari del Santissimo Sepolcro di Miechow, e professore di teologia a Cracovia. Per diversi anni decisi di mettere da parte la vita da docente per dedicarsi alla preghiera e alle opere benefiche nei confronti dei bisognosi.
Nel 1440 tornò all’Università occupandosi di insegnamento fino alla morte diventando uno studioso di primissimo livello anche nel campo della fisica. Fu braccio destro di Giovanni Buridano che sviluppò un lavoro in pratica anticipava le teorie poi concepite da nomi eccellenti come Galileo Galilei e Isaac Newton.
Tutti i suoi averi vennero usati per opere di carità nei confronti dei poveri e fu spesso pellegrino a Roma e Gerusalemme.
La sua vita terrena è terminata durante la Messa della vigilia di Natale del 1473. Aveva 83 anni.
Le sue spoglie mortali vennero posizionate nella Collegiata di Sant’Anna a Cracovia. Una struttura in stile barocco spesso metà di pellegrinaggi.
San Giovanni da Kety fu beatificato il 28 marzo del 1676 da papa Clemente X ed è stato proclamato Santo nel 1767 da papa Clemente XIII ed è patrono degli studenti. Nel 1737 è stato dichiarato patrono di Polonia e Lituania.
Curiosità
San Giovanni da Kety è l’unico confessore non vescovo al quale sono stati dedicati tre inni del Breviario romano.